Leggibile, sempre e ovunque, con i tag RFID i sensori VEGA sono perfettamente equipaggiati per il futuro
Graffi, ammaccature o abrasioni: dopo anni di ottime prestazioni con qualsiasi temperatura e condizione ambientale, anche un sensore di livello manifesta i segni dell'età. Affinché sia possibile identificarlo sempre e ovunque anche se la targhetta d'identificazione dovesse essere danneggiata o scolorita, ora i sensori VEGA della serie PRO sono muniti di tag RFID.
La tecnologia RFID (Radio-Frequency Identification) non è nuova, ma è la modalità più moderna per identificare i sensori all'interno degli impianti industriali.
I tag RFID contengono un microchip su cui è possibile salvare informazioni. Il chip è leggibile a distanza e rimane tale nel corso degli anni, indipendentemente da vento, intemperie, rapide variazioni della temperatura o irradiazione solare. Questo rende questa tecnologia di identificazione nettamente superiore a qualsiasi altra. "Integrano in maniera ideale le etichette stampate o anche i codici a barre, soprattutto in caso di installazioni all'aperto", spiega Stefan Kaspar, manager prodotti di VEGA. In un parco chimico esteso o nell'industria petrolifera e del gas: "Con un tag RFID, i nostri sensori sono perfettamente rintracciabili anche dopo anni di intenso impiego sul campo.
Norma universale
L'identificazione dei sensori, oltre a rispondere a richieste specifiche dei clienti, ottempera alla norma internazionale IEC 61406 ed è anche il frutto dell'impegno nell'ambito del Digital Data Chain Consortium (DDCC), un consorzio fondato nel 2021 e composto da gestori di impianti, fornitori di servizi e produttori di macchine e componenti per l'automazione dei processi. Kaspar spiega: "Come membro del Digital Data Chain Consortium lavoriamo insieme a molte altre aziende alla realizzazione di uno standard industriale per lo scambio di dati." Il consorzio ha una visione molto precisa: "Intendiamo semplificare l'accesso alle informazioni e il loro scambio tra tutte le parti coinvolte nel corso dell'intero ciclo di vita del prodotto." Indipendentemente dallo strumento e dal produttore: tramite la semplice scansione del codice QR sulla targhetta d'identificazione con una normale app fotografica - o la lettura del tag RFID -, in futuro i clienti devono poter identificare in modo univoco le proprie risorse e accedere alla relativa documentazione.
Digital Twin
Il progetto è ancora in fase di realizzazione, ma l'attuale soluzione di identificazione rappresenta un importante passo avanti. "In qualsiasi punto di un impianto, in futuro basterà un solo clic per accedere all'identità univoca del sensore", spiega Kaspar, "e da qui direttamente al gemello digitale che contiene tutte le informazioni rilevanti relative all'intero ciclo di vita, dalla documentazione alla parametrizzazione, dai test periodici eseguiti alle informazioni per la riparazione e il riciclaggio." Il tag RFID dei sensori VEGA è dunque il primo passo verso il gemello digitale.
Designazione del punto di misura
In alternativa, il tag RFID può contenere anche una designazione individuale del punto di misura fornita dal cliente. La designazione specifica e univoca aiuta a evitare errori di calibrazione e facilita l'orientamento. Kaspar è convinto: "Dalla gestione all'assistenza alla manutenzione: questa soluzione renderà il funzionamento degli impianti più efficiente e sicuro." Inizialmente i tag RFID sono disponibili per il sensore di livello radar VEGAPULS 6X e successivamente saranno applicati a tutti gli altri strumenti della linea PRO.
I tag RFID contengono un microchip su cui è possibile salvare informazioni. Il chip è leggibile a distanza e rimane tale nel corso degli anni, indipendentemente da vento, intemperie, rapide variazioni della temperatura o irradiazione solare. Questo rende questa tecnologia di identificazione nettamente superiore a qualsiasi altra. "Integrano in maniera ideale le etichette stampate o anche i codici a barre, soprattutto in caso di installazioni all'aperto", spiega Stefan Kaspar, manager prodotti di VEGA. In un parco chimico esteso o nell'industria petrolifera e del gas: "Con un tag RFID, i nostri sensori sono perfettamente rintracciabili anche dopo anni di intenso impiego sul campo.
Norma universale
L'identificazione dei sensori, oltre a rispondere a richieste specifiche dei clienti, ottempera alla norma internazionale IEC 61406 ed è anche il frutto dell'impegno nell'ambito del Digital Data Chain Consortium (DDCC), un consorzio fondato nel 2021 e composto da gestori di impianti, fornitori di servizi e produttori di macchine e componenti per l'automazione dei processi. Kaspar spiega: "Come membro del Digital Data Chain Consortium lavoriamo insieme a molte altre aziende alla realizzazione di uno standard industriale per lo scambio di dati." Il consorzio ha una visione molto precisa: "Intendiamo semplificare l'accesso alle informazioni e il loro scambio tra tutte le parti coinvolte nel corso dell'intero ciclo di vita del prodotto." Indipendentemente dallo strumento e dal produttore: tramite la semplice scansione del codice QR sulla targhetta d'identificazione con una normale app fotografica - o la lettura del tag RFID -, in futuro i clienti devono poter identificare in modo univoco le proprie risorse e accedere alla relativa documentazione.
Digital Twin
Il progetto è ancora in fase di realizzazione, ma l'attuale soluzione di identificazione rappresenta un importante passo avanti. "In qualsiasi punto di un impianto, in futuro basterà un solo clic per accedere all'identità univoca del sensore", spiega Kaspar, "e da qui direttamente al gemello digitale che contiene tutte le informazioni rilevanti relative all'intero ciclo di vita, dalla documentazione alla parametrizzazione, dai test periodici eseguiti alle informazioni per la riparazione e il riciclaggio." Il tag RFID dei sensori VEGA è dunque il primo passo verso il gemello digitale.
Designazione del punto di misura
In alternativa, il tag RFID può contenere anche una designazione individuale del punto di misura fornita dal cliente. La designazione specifica e univoca aiuta a evitare errori di calibrazione e facilita l'orientamento. Kaspar è convinto: "Dalla gestione all'assistenza alla manutenzione: questa soluzione renderà il funzionamento degli impianti più efficiente e sicuro." Inizialmente i tag RFID sono disponibili per il sensore di livello radar VEGAPULS 6X e successivamente saranno applicati a tutti gli altri strumenti della linea PRO.
Settori: Strumentazione industriale
Mercati: Imballaggio e Logistica
Parole chiave: Misure di Livello
- EP Misura e Automazione
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