Manutenzione solo quando necessario
La manutenzione ormai è vista come un costo e non come risorsa, per questa ragione la nostra missione ormai da anni è quella di uscire dagli schemi e proporre idee e soluzioni innovative.
Nel lontano 2001 ho iniziato ad occuparmi di termografia industriale e la prima cosa che mi ha colpito ed affascinato, in qualità di ingegnere, è la complessità degli impianti industriali, qualsiasi essi siano.
La sfida era quella di capire come gestire al meglio la manutenzione, ovvero spendere il meno possibile (sia in termini economici che energetici) ma ottenere i migliori risultati e quindi non incorrere nel fermo macchina non previsto.
Ho capito subito che la sfida era dura, era necessario integrare i controlli per ottenere più informazioni, quelle termografiche non erano sufficienti; dopo poco abbiamo, io e i miei colleghi, ad abbinare la termografia all'analisi vibrazionale ed è stato subito un "matrimonio felice".
Nel 2010 finalmente gli ultrasuoni AIRBORNE entrano ufficialmente a far parte del mondo dei controlli non distruttivi, entrando nel mondo normativo: ISO 18426, finalmente i controlli rivolti all'industria hanno avuto una completezza, quella necessaria.
Vi faccio subito un esempio: il tallone di Achille dei controlli termografici è sempre stata la valutazione e la diagnosi dei trasformatori di media tensione segregati e delle "celle" di media tensione, insomma il cuore pulsante della cabina di trasformazione (la termografia rileva solamente i difetti che producono surriscaldamento, tipicamente tramite incremento di resistenza dovuto ad ossidazioni, contatti laschi, crimpaggi male eseguiti etc etc); gli ultrasuoni AIRBORNE o STRUCTURE BORNE sono in grado di rilevare precocemente i difetti che non producono necessariamente incremento di temperatura: scariche parziali, effetto corona, tracking etc etc
Un altro esempio meccanico: cuscinetti a rotolamento a bassi regimi di velocità di rotazione sono sempre stati un problema per l'analisi vibrazionale ma non per quella ad ultrasuoni; un operatore preparato e un buon software di analisi sono in grado di verificarne lo sto di funzionamento e lubrificazione.
Insomma, riassumendo brevemente, quante volte ci sentiamo dire dal nostro medico curante che dobbiamo fare la TAC, la risonanza magnetica e la radiografia per capire meglio quale sia il problema? Ecco il resto aggiungetelo voi...
Parole chiave: Manutenzione Diagnostica, Manutenzione industriale
- Marco di Rienzo
- Henkel Italia Srl